Il colloquio di lavoro è vissuto da molte persone come se si trattasse di un esame. Questo è
comune per coloro che sono "freschi di scuola", che provengono dai banchi dell’università. In
effetti, per certi versi lo è, ma non nello stesso senso delle verifiche scolastiche: le aziende
cercano potenziali professionisti, non studenti sapienti! Però ci sono alcune analogie: te la devi
giocare qui e ora. Vieni giudicato, proprio come avviene in tutti gli esami, per quello che
dimostri di valere come persona, per le tue competenze e per quello che hai dimostrato nel corso
della tua vita, ma il giudizio viene assunto in base alle risposte che dai e agli atteggiamenti che
assumi nel breve lasso di tempo in cui si svolge il colloquio!
Sono due i tipi di valutazione che ti devi aspettare:
Tutto ciò può essere verificato, in alcuni casi, attraverso un colloquio informale, aperto e
spontaneo (quasi una chiacchierata), dove conta soprattutto l’impressione personale che il
selezionatore si fa di te.
In altri casi viene dato spazio anche a strumenti più formali e oggettivi, come ad
esempio questionari, test psicoattitudinali, prove scritte, domande prestrutturate, ecc...
Generalmente le aziende di maggiori dimensioni si servono di entrambi questi strumenti,
mentre nel caso di quelle più piccole è più probabile che ci si fermi al primo.
Un candidato può essere una persona assai degna e valida (anche professionalmente), ma se nel
corso del colloquio entra in pallone, assume un atteggiamento sbagliato o subisce dei blocchi a
causa dell’emozione, saranno purtroppo questi ultimi elementi negativi a pesare sulla decisione del
selezionatore.
Lo stesso avviene se egli non è in grado di valorizzare le esperienze e competenze che magari
ha messo in luce nel suo dossier di candidatura. Oltre a ciò, come in tutti gli esami, vi è un
carico psicologico notevolissimo. Per molti si tratta di sopportare uno stress non indifferente,
specie quando il bisogno di trovare lavoro è molto. Se tutto questo è vero, allora è importante
giungere a questo appuntamento preparati. Certo non si tratta di una preparazione paragonabile a
quella degli esami di maturità. Non esistono dei libri, degli appunti di lezione, delle nozioni che
dobbiamo memorizzare e ripetere. Esiste tuttavia un testo piuttosto atipico, di cui abbiamo a
disposizione un riassunto estremamente schematico ed incompleto. Il testo in questione sei tu
stesso, mentre lo schematico riassunto è rappresentato dal curriculum vitae che hai predisposto per
l’occasione.
Ricordati, dunque, prima del colloquio: