La Giunta Regionale


21.09.2023 16:07

Aussa Corno: Bini, attenzione a costi, tempi e volontà territori

Trieste, 21 set - "Gli studi commissionati dalla Regione hanno messo in evidenza come la manifestazione d'interesse pervenuta sia molto articolata, in particolare sul fronte urbanistico, dei trasporti ed economico, e tale da comportare per le finanze pubbliche un esborso superiore ai 250 milioni di euro per opere di dragaggio e potenziamento degli assi viari e ferroviari, per la cui realizzazione si prefigurano tempistiche dilatate nel tempo. Alla luce di ciò, e tenuto debito conto anche delle istanze manifestate dai Comuni limitrofi alla zona industriale, questa amministrazione ha deliberato di prediligere altre tipologie di investimento nell'area Aussa Corno".

Lo ha riferito oggi in Aula del Consiglio regionale l'assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, durante l'audizione in merito al futuro dell'area industriale dell'Aussa Corno, con particolare riguardo al progetto integrato di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell'accessibilità al porto del Comune di San Giorgio di Nogaro. Assieme a Bini anche gli assessori alle Infrastrutture e Territorio e Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, rispettivamente Cristina Amirante e Fabio Scoccimarro.

"L'operato della Regione e dei suoi uffici - ha rivendicato l'assessore - è sempre stato trasparente e coerente. Dopo aver ricevuto una manifestazione d'interesse privata, sono stati prontamente coinvolti i territori interessati, le cui istanze e segnalazioni sono state attentamente considerate. Inoltre, sono stati predisposti degli studi di approfondimento, per valutare il possibile impatto ambientale, economico e sociale dell'insediamento. Soltanto di fronte alle evidenze di questi studi è stato possibile maturare una decisione che fosse supportata da dati scientifici ed esatti".

"Anche se gli studi - ha proseguito Bini - sono pervenuti alla Regione solo parzialmente, è già possibile comunicare alcuni esiti certi. In primis, sono emerse chiare rassicurazioni dal punto di vista dell'inquinamento ambientale, i cui valori rimarrebbero entro i limiti di legge. Un dato comunque atteso, data la competenza e la riconosciuta qualità del lavoro dell'azienda chiamata a realizzare l'impianto".

Per contro, l'esponente della Giunta del Friuli Venezia Giulia ha poi spiegato che nell'area insistono problematiche di natura urbanistica e infrastrutturale: per i dragaggi e per il consolidamento dei terreni si prevede una stima economica preliminare di circa 170 milioni di euro, cui andrebbero aggiunti l'eventuale potenziamento dello scalo ferroviario con la connessione alla stazione di Torviscosa, al costo stimato di oltre 50 milioni di euro, e la realizzazione di un secondo accesso viario alla zona industriale. "Soltanto le opere di infrastrutturazione - ha spiegato l'esponente della Giunta Fedriga - comporterebbero un impatto per le casse della Regione ben superiore ai 250 milioni di euro e tempistiche di realizzazione dilatate nel tempo. Conseguenze a tal punto rilevanti da far prediligere altre tipologie di investimento".

Proprio per l'infrastrutturazione dell'area la Regione ha già stanziato 20 milioni di euro, un intervento su cui l'assessore Bini si è soffermato nel dettaglio: "Si tratta di un investimento avviato a prescindere dalla manifestazione d'interesse ricevuta e coerente con la politica di sviluppo dell'agglomerato industriale dell'Aussa Corno, portata avanti dall'Amministrazione regionale già a partire dalla scorsa legislatura. Infatti con il superamento della fase liquidatoria, il consorzio Cosef è ora nelle condizioni di attuare, nella pienezza delle proprie funzioni, tutte le azioni per il consolidamento e il rilancio dell'attrattività del tessuto produttivo locale. Ad oggi, sono 86 le attività insediate, con un numero di addetti complessivo pari a circa 3.100 unità. Se il sistema della viabilità e la rete digitale risultano qualificati e ben connessi, meno efficienti sono invece le strutture ferroviarie e riguardanti la portualità. Al tempo stesso, è significativo il livello di saturazione dell'area, tale da rendere difficile il reperimento di lotti di consistenti dimensioni".

"Alla luce di queste due criticità - ha concluso Bini - l'area denominata "Punta Sud" offre importanti potenzialità, vista anche la vicinanza con il canale navigabile. Sono queste considerazioni che hanno portato l'Amministrazione regionale a puntare sull'infrastrutturazione dell'area, per favorire nuovi insediamenti con un approccio che dovrà essere equilibrato, armonico e coerente con le valenze ambientali tipiche del luogo, così come evidenziato dagli studi. Per il futuro, dunque, si prevede di prediligere tipologie di insediamento leggere, orientate ad un alto valore tecnologico e ad un basso impatto ambientale. Ciò dovrà andare di pari passo con il potenziamento delle strutture e lo sviluppo delle marine in chiave turistica, portando avanti quella virtuosa capacità di coabitazione che da sempre contraddistingue l'area".

Scoccimarro ha voluto precisare che "nessun iter autorizzativo ambientale è iniziato" e ha rispedito al mittente alcune critiche: "Non accetto di essere descritto come succube della grande industria: il mio percorso politico ne è un esempio, rimando al mittente anche l'accusa di non voler fare progettazione di lungo termine, lavoro infatti per piantare un albero la cui ombra sarà goduta dalle future generazioni".

Amirante ha chiarito, invece, in merito al raccordo ferroviario che collega il binario principale linea Venezia-Trieste con la zona produttiva dell'Aussa Corno che "è oggetto di una progettazione in parte finanziata dall'Unione europea e che dovrebbe vedere un primo step alla fine dell'anno. Non appena avremo svolta l'istruttoria tecnica condivideremo, con le due commissioni, le risultanze di questa progettazione che ha il valore complessivo di circa 30 milioni di euro", ha riferito Amirante informando che sono già in corso gli incontri con i portatori di interesse. ARC/LP/pph