Presentato a Borgo San Mauro il libro "Una vita appesa a un
filo". L'assessore: oblio della storia non fu casuale Duino Aurisina, 15 feb - "Il libro di Erminia Dionis Bernobi è
il racconto di una donna eccezionale che ha avuto una vita
straordinaria per le sofferenze che ha attraversato in gioventù e
per ciò che è riuscita a costruire nella vita familiare e
lavorativa: una vita che rappresenta quella di tanti altri esuli
istriani, fiumani e dalmati la cui esistenza è stata dimenticata
per tanti anni". Lo ha detto l'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo
Roberti intervenendo in un ristorante di borgo San Mauro, nel
comune di Duino Aurisina, alla presentazione del volume "Una vita
appesa a un filo" che la signora Dionis Bernobi ha pubblicato a
cura del gruppo Hermada, supportata da sodalizi come
l'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. "L'oblio che era calato sulle vicende degli esuli - ha riflettuto
Roberti - non fu qualcosa di capitato per caso, di caduto dal
cielo, ma fu voluto dalla politica di quegli anni perché faceva
comodo per tanti motivi. Oggi è doveroso fare giustizia a chi ha
patito e allo stesso tempo è necessario ricostruire una porzione
di storia italiana che è stata sottratta, perché ogni popolo ha
bisogno di una memoria condivisa". Erminia, ultranovantenne, ha raccontato alcuni passaggi della sua
vicenda, a partire da quando, ragazzina, si rifiutò di scrivere
in croato "Io amo Tito" e fu buttata fuori di scuola nelle
vicinanze di Parenzo o da quando rischiò di essere gettata in una
foiba o da quando riuscì a fuggire in un rocambolesco viaggio a
piedi e su un carretto fino a Trieste, dove poi visse da profuga
apolide per tre anni prima di riuscire a muovere i primi passi
come sarta. Alla presentazione, introdotta da Massimo Romita, hanno preso
parte varie autorità tra il cui presidente dell'Associazione
Venezia Giulia Dalmazia Renzo Codarin e il presidente
dell'Associazione Giuliani nel Mondo Giorgio Perini.
ARC/PPH/gg
Erminia Dionis Bernobi e Pierpaolo Roberti
Nella foto: da sinistra a destra, Massimo Romita, Erminia Dionis Bernobi, Pierpaolo Roberti, Renzo Codarin, Giorgio Perini
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