Eventi: Roberti, mostra su prigionieri serbi è monito contro guerre
Pordenone, 28 apr - "Un importante e prezioso patrimonio
storico che ora sarà visibile anche a Trieste grazie all'impegno
e alla sensibilità della Comunità serbo-ortodossa. La mostra sui
molti prigionieri serbi in Trentino durante il Primo conflitto
mondiale è frutto della collaborazione e del lavoro intelligente,
appassionato e meritorio della Pro Loco di Castellano-Cei e del
suo Laboratorio di ricerca storica 'Don Zanolli' che ringraziamo
per l'attività svolta. Tramandare la memoria anche alle giovani
generazioni è motivo di riflessione e costituisce un monito,
soprattutto nel momento presente in cui assistiamo purtroppo alla
tragedia della guerra in Ucraina". Lo ha detto l'assessore regionale alla Autonomie locali con
delega alle lingue minoritarie Pierpaolo Roberti questa sera a
Trieste partecipando all'inaugurazione della mostra fotografica
"Dai Balcani al Trentino: l'Odissea dei prigionieri serbi durante
la Prima Guerra mondiale" che si è tenuta negli spazi della
Comunità religiosa serbo-ortodossa in via Genova, nei pressi
della chiesa di San Spiridione Taumaturgo. "Il merito dell'interessante esposizione fotografica - ha
aggiunto l'assessore - è anche quello di riportare alla luce un
pezzo di storia poco noto e quasi dimenticato che riguarda la
presenza in Trentino, nel 1916, di alcune migliaia di prigionieri
dell'esercito serbo che - dopo sfinimenti dovuti probabilmente
alla carenza di cibo, al freddo a carichi di lavoro e violenze,
come riportano le documentazioni storiche - furono sepolti nel
cimitero di Castellano". "Rinnoviamo perciò il nostro ringraziamento - ha concluso Roberti
- alla Comunità religiosa serbo-ortodossa, con la quale la città
di Trieste vanta un lunghissimo sodalizio di convivenza che
risale alla metà del '700, per mettere a disposizione della
cittadinanza un patrimonio storico-culturale che rappresenta
anche un richiamo alle atrocità di tutte guerre".
ARC/LIS/ma
L'inaugurazione della mostra fotografica "Dai Balcani al Trentino: l’Odissea dei prigionieri serbi durante la Prima Guerra mondiale"
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