Emigrazione: Roberti, cardinale Costantini figura estremamente attuale
Pordenone, 5 mar - "Il cardinale Celso Costantini rappresenta
una figura di cui si sente la forte mancanza, in questo preciso
momento storico in cui stiamo vivendo una guerra alle porte di
casa caratterizzata dall'assenza di dialogo e di confronto. La
sua capacità di costruire ponti tra Oriente e Occidente lo rende
un uomo di estrema attualità per il modo in cui seppe aprire
nuove strade tra culture allora assai differenti". Lo ha detto l'assessore ai Corregionali all'estero Pierpaolo
Roberti partecipando alla conferenza stampa organizzata dalla
Diocesi di Concordia-Pordenone, per le celebrazioni previste in
onore del Cardinale Celso Costantini, cofondatore e primo
Presidente dell'associazione degli emigranti Efasce nel 1907, a
cento anni dalla sua partenza per la Cina avvenuta nel 1922. Alla presenza di Juan Ignacio Arrieta, Segretario del pontificio
consiglio per i testi legislativi, Bruno Fabio Pighin, delegato
episcopale per la causa di beatificazione del Cardinale Celso
Costantini, Marino Rossi, direttore dello Studio teologico del
Seminario in Pordenone, intitolato al "Cardinale Celso
Costantini" e di Adel Nasr, postulatore della causa di
beatificazione del Servo di Dio Cardinale Celso Costantini,
l'esponente dell'Esecutivo regionale ha posto in risalto la
contemporaneità del cardinale pordenonese. "La guerra che è
scoppiata non lontana da noi - ha detto Roberti - per essere
superata ha bisogno di dialogo e confronto, elementi questi che
hanno caratterizzato la missione dell'alto prelato pordenonese
quando, cento anni fa, partì per la Cina in qualità primo
Delegato Apostolico in quella terra". Roberti si è poi soffermato sull'obbligo morale ed etico che ha
la Regione nel sostenere le associazioni dei corregionali
all'estero per mantenere i contatti con quanti hanno lasciato il
Friuli Venezia Giulia e ora vivono in altre zone del mondo. "Gli
emigranti di seconda, terza e quarta generazione - ha spiegato
l'assessore - partiti alla ricerca di fortuna all'estero,
probabilmente non torneranno più nelle loro terre d'origine
perché ormai hanno affondato le radici nei nuovi Paesi che li
hanno ospitati. Mantenere il contatto con loro è importante non
solo per una questione affettiva ma anche perché rappresentano
delle nostre "sentinelle" al di fuori dei confini nazionali. Una
testimonianza di ciò è quanto accaduto durante il periodo della
pandemia, quando grazie anche ai nostri corregionali in Cina è
stato possibile elaborare un progetto per il reperimento delle
mascherine e di vario altro materiale". "C'è poi la nuova emigrazione dei giovani studenti che vogliono
maturare un'esperienza professionale all'estero o degli
imprenditori che decidono di andare ad investire in altre zone
del mondo- ha detto Roberti; mantenere i contatti con loro
significa anche fare in modo che il bagaglio culturale maturato
altrove possa poi essere messo a disposizione del Friuli Venezia
Giulia nel caso in cui queste persone decidano di tornare nella
nostra regione".
ARC/AL/ma
Una fase della conferenza stampa svoltasi oggi a Pordenone in occasione del centenenario della partenza del cardinale Celso Costantini alla volta della Cina
L'intervento dell'assessore ai corregionali all'estero Pierpaolo Roberti nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sede della Diocesi Concordia-Pordenone
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