La Giunta Regionale


21.11.2023 12:21

Violenza donne: Rosolen, 228mila euro per progetti sensibilizzazione

Trieste, 21 nov - Come negli anni passati, anche nel 2023 l'Amministrazione regionale sostiene, mediante la concessione di contributi, iniziative speciali che riguardano l'ambito tematico specifico del contrasto alla violenza di genere e che prevedono la realizzazione di convegni, workshop, installazioni, spettacoli e iniziative di sensibilizzazione da effettuarsi in corrispondenza o in prossimità della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che cade sempre il 25 novembre.

I finanziamenti garantiti dalla Regione sono costantemente in crescita. Dagli oltre 174mila euro del 2021, siamo passati ai 228mila euro di quest'anno. I beneficiari sono stati 65 nel 2021, 73 nel 2022 e 84 nel 2023, mentre i Comuni interessati sono stati progressivamente 68 (2021), 76 (2022) e 91 (2023), a dimostrazione che l'azione di sensibilizzazione e condivisione sta avendo successo.

A promuovere queste iniziative sono proprio i Comuni del Friuli Venezia Giulia in partenariato con altre realtà attive sul territorio regionale: associazioni femminili che gestiscono i Centri antiviolenza aderenti alla rete nazionale Donne in rete contro la violenza (Dire) ed enti del Terzo settore che abbiano tra i loro scopi statutari la promozione della parità di genere e il sostegno all'occupazione femminile.

"Continuiamo ad aumentare le risorse economiche stanziate annualmente per prevenire e contrastare la violenza di genere e a promuovere la cultura delle pari opportunità introducendo nuove misure per l'inclusione e l'accesso al lavoro delle donne", afferma l'assessore alla Famiglia Alessia Rosolen, presentando proprio i contributi introdotti dall'Amministrazione regionale per tutte quelle iniziative speciali che riguardano in modo specifico il contrasto alla violenza di genere nei confronti delle donne.

"Sono consapevole - sottolinea Rosolen - che quando si parla di violenza di genere, la prevenzione è senz'altro uno strumento fondamentale, ma è sbagliato pensare che sia l'unico e che questa responsabilità possa essere relegata al solo sistema scolastico. Ognuno deve sentirsi parte in causa nel trasmettere soprattutto ai giovani, ma non solo, il rispetto e la libertà di ogni persona".

"Altrettanto sbagliato - aggiunge l'assessore - sarebbe autoassolversi individuando quale unica radice della violenza sulle donne un presunto patriarcato che se oggi ha qualche plastica rappresentazione è proprio nelle civiltà che più prepotentemente utilizzano la religione quale mezzo di sopraffazione e di emarginazione delle donne, e nei confronti dei quali c'è una tolleranza sostanzialmente incomprensibile".

"Non possiamo trascurare piuttosto - conclude - la debolezza di una società come la nostra che, abdicando ai suoi compiti, lancia messaggi distonici a giovani sempre più fragili, insicuri e soli". ARC/TOF/pph