La Giunta Regionale


18.10.2023 17:29

Filiera professionale: Rosolen, per migliorarla decisivo il territorio



San Vito al Tagliamento, 18 ott - "Istituzioni, mondo produttivo e sistema educativo, ciascuno per la propria parte, devono riflettere su come diventare attivatori di un salto di qualità all'interno della filiera formativa tecnologico-professionale: il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato di saper compiere questo passo avanti con il sistema degli ITS, ma ora deve fare la differenza anche in tutti i segmenti che compongono l'offerta della formazione professionale".

Lo ha sottolineato l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro Alessia Rosolen, nell'incontro organizzato da Confindustria Friuli Venezia Giulia alla Lean Experience Factory di San Vito al Tagliamento su "La nuova istruzione tecnica per il lavoro del futuro" con l'obiettivo di un confronto e l'avvio delle collaborazioni nell'ambito del sistema istruzione-lavoro regionale.

Commentando in modo positivo il percorso di sperimentazione sulla filiera formativa professionalizzante su cui il ministero dell'Istruzione e del Merito sta lavorando per rendere migliore il legame tra offerta formativa e mondo produttivo, l'assessore ha ribadito però come sia giusto considerare alcuni aspetti su cui l'attore territoriale può fare la differenza.

"Benissimo la costruzione della filiera, ma bisogna inserire anche quella parte della formazione che finora non era stata seguita da parte ministeriale e la sfida può essere giocata a livello territoriale: la Regione dovrà essere capace di fare la differenza. Lo sforzo però non deve essere limitato esclusivamente alla filiera che lega le scuole tecniche e i professionisti al mondo dell'ITS, ma dobbiamo pensare anche ai ragazzi che frequentano i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e chi segue i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts) e il mondo della formazione professionale".

Se a livello di principio l'assessore ha ribadito che "non possiamo più permetterci di avere una scuola slegata dal mondo del lavoro", l'esponente della Giunta regionale ha tenuto anche a sottolineare che "non tutto il sistema dell'istruzione deve essere solo ed esclusivamente funzionale al mondo del lavoro". Nell'occasione dell'incontro l'assessore ha reso noti alcuni dati sull'accesso al percorso ITS in Friuli Venezia Giulia.

"La percentuale di non ammissione è di un terzo: 250 domande a fronte di 150 ammissioni. Sono numeri molto alti, che dimostrano una serietà di valutazione e un livello di preparazione richiesto agli studenti molto elevato" ha commentato Rosolen, aggiungendo alcuni aspetti di estrema positività rispetto a questo percorso: tra gli altri, l'apprendistato formativo di primo livello, docenti che arrivano dal mondo produttivo, l'internazionalizzazione.

Sul tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, Rosolen ha indicato come le cause siano da ricercare nel retaggio culturale, nello scarso investimento della scuola italiana dopo il '68 in alcuni tipi di formazione, nell'accelerazione della trasformazione digitale che non ha visto pronto il mondo scuola e del lavoro, nella mancanza di attrattività dei territori rispetto al tema dell'accoglienza.

L'esponente dell'esecutivo ha infine ricordato come la precarietà dei contratti sia oggi una delle cause che marcano di più la discontinuità nel percorso di apprendimento formativo di qualità che è alla base poi del mismatch. ARC/EP/al