La Giunta Regionale


04.10.2023 18:15

Istruzione: Rosolen dimensionamento non riduce offerta scolastica

Udine, 4 ott - "Non stiamo subendo il decreto interministeriale sul dimensionamento scolastico pubblicato il 6 agosto scorso. Sono infatti d'accordo con il principio che il numero di autonomie scolastiche vada diminuito ma questo non significa ridurre l'offerta didattica sul territorio. E per sgombrare il campo da ogni dubbio ricordo che la Regione Friuli Venezia Giulia investe, sulla scuola pubblica statale, circa 26 milioni di euro frutto di un'autonomia e volontà decisionale, quando le risorse di inizio legislatura, nel 2018, ammontavano a circa 7 mln. Non si può certo dire che stiamo trascurando il comparto nè ventilare che diamo meno opportunità al sistema scolastico del Fvg". E' stata la sintesi della risposta che l'assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen ha fornito in occasione delle audizioni in VI commissione consiliare sul dimensionamento scolastico per il prossimo triennio, che ha visto il coinvolgimento di diversi portatori di interesse.

"Il principio demografico è il tema portante che governa il dimensionamento - ha rimarcato Rosolen -; un elemento di cui per molto tempo non si è tenuto conto, ora stiamo cercando di apportare dei correttivi per dare risposte in termini di servizi, di risorse, di interventi specifici".

"Non stiamo facendo alcuna riforma - ha spiegato l'assessore regionale -, prendiamo atto di una situazione che esiste; non sopprimiamo classi, non tagliamo plessi, non interveniamo su politiche territoriali, applichiamo quello che prevede il decreto con una direttiva che definisce corrispondenza fra il numero di dirigenti scolastici (Ds) e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) e il numero delle autonomie per dare continuità e salvaguardare il nostro territorio. Solo quest'anno abbiamo 10 istituti comprensivi che non hanno il dirigente titolare, significa che esiste un dirigente che darà risposte ai bisogni di più scuole".

Rosolen ha anche comunicato la risposta, giunta nel corso dell'odierna audizione, del ministero che ha decretato che la competenza sul dimensionamento delle scuole slovene è statale.

L'esponente della Giunta Fedriga ha ricordato come l'aggiornamento delle "Linee di indirizzo per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell'offerta formativa del Friuli Venezia Giulia per il triennio 2024-2027" nasce con l'obiettivo di dare puntuale applicazione a quanto disposto dalla legge di bilancio dello Stato 2023; ha sottolineato poi come il percorso sia stato partecipato con tutti i portatori di interesse ( organizzazioni sindacali, dirigenti scolastici, Comuni) in oltre 50 incontri organizzati a partire dallo scorso giugno.

Nel suo intervento l'assessore del Friuli Venezia Giulia non ha mancato di evidenziare come una rete scolastica rispondente alle esigenze dei territori deve tenere conto del calo demografico, dell'andamento anagrafico della popolazione studentesca e dello spopolamento registrato nella scuola primaria e nelle scuole secondarie di primo grado.

"In tre anni, nelle scuole primarie della provincia di Gorizia si sono persi 272 alunni - ha rimarcato Rosolen -, 1.153 nel pordenonese, 800 nell'area di Trieste e 1.879 nella provincia di Udine".

Rispetto alla necessità e ai criteri di accorpamento delle autonomie scolastiche previsto dal decreto interministeriale che la Regione è chiamata ad applicare entro il 30 novembre di ogni anno nel limite del contingente indicato dal Ministero dell'istruzione e del merito, si stanno definendo alcune ipotesi di fusione amministrativa degli istituti attraverso incontri mirati con Ufficio scolastico regionale (Usr), amministratori locali e dirigenti scolastici e secondo criteri oggettivi, coerenti con le politiche scolastiche fino ad oggi perseguite.

Rosolen ha informato sulla piena collaborazione con i sindaci e con gli istituti comprensivi interessati "stiamo seguendo percorsi di accorpamento ma - ha rassicurato - non abbiamo agito sulle scuole di montagna, né su situazioni che coinvolgono la presenza di lingue minoritarie tutelate". ARC/LP/gg