La Giunta Regionale


11.10.2022 13:31

Imprese: Rosolen, società benefit modello sviluppo che guarda a futuro

In Fvg il primo forum delle imprese che, pur mantenendo obiettivi di profitto, creano valore sociale ed ambientale
Trieste, 11 ott - "Il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato una resistenza alla crisi causata dalla pandemia diversa dal resto dell'Italia e ora ha l'opportunità di diventare un modello di riferimento non solo nei campi in cui già eccelle ma anche esplorando nuove opportunità di crescita. Per attrarre capitali è necessario decidere quale tipo di sviluppo si vuole perseguire e proprio da questa consapevolezza è nata la scelta di ospitare il primo forum delle società benefit, ovvero le imprese che hanno compreso come il proprio sviluppo debba procedere di pari passo con quello del territorio e della sua comunità, superando il concetto di responsabilità sociale d'impresa e trasformandolo in quello di responsabilità civile, collettiva e comunitaria. La società vive quando l'io diventa noi e le società benefit calzano perfettamente come esempi di ciò".
Lo ha detto l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen durante il suo intervento al primo forum italiano delle società benefit dal titolo "Fabbricare società". L'evento, organizzato dalla Regione tramite l'Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa in collaborazione con Animaimpresa, si articolerà attraverso incontri ed eventi da oggi fino a venerdì tra Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia. La società benefit è una qualifica giuridica, introdotta in Italia nel 2016, che identifica le imprese che, pur mantenendo obiettivi di profitto, intendono creare valore sociale ed ambientale nel contesto in cui operano.
"Il tema dello sviluppo integrato delle imprese, del welfare aziendale e del tessuto sociale deve essere al centro di profonde riflessioni a livello nazionale ed europeo - ha proseguito Rosolen -. Oggi, ad esempio, Trieste si deve confrontare con la scelta della Wartsila di delocalizzare la propria produzione e la Regione sta compiendo tutte le azioni in proprio potere anche sul piano legale, e continuerà a farlo, per condannare la mancanza di responsabilità sociale di una impresa indubbiamente ha compiuto investimenti sul territorio ma che ha anche avuto in cambio grandi benefici".
L'assessore ha quindi evidenziato che "il rapporto di reciproco beneficio tra impresa e comunità in Italia ha radici profonde, a partire dalla nascita nell'Ottocento della società di mutuo soccorso e che il Friuli Venezia Giulia può vantare esempi virtuosi come il villaggio Cosulich, edificato a Panzano per dare l'opportunità di avere una vita dignitosa alle maestranze dei cantieri navali di Monfalcone, e lo sviluppo di Torviscosa, che è stata realizzata partendo proprio dalle centralità dei lavoratori. A queste realtà si aggiunge il modello Olivetti, tramite il quale la fabbrica favoriva la diffusione della cultura, dei servizi e della democrazia, non guardando solo al profitto e quello dell'Eni guidato da Enrico Mattei, che hanno posto le basi per la nascita delle moderne cooperative sociali, cambiando così il mondo del lavoro".
"Gli esempi a cui dobbiamo ispirarci sono quindi quelli in cui l'azienda supera la mera funzione di strumento di realizzazione del profitto per divenire strumento di sviluppo sociale - ha precisato Rosolen -. L'Agenda 2030 si concretizza quando chi investe ha a cuore il territorio e l'obiettivo della Regione è attrarre capitali di qualità e dare risposte concrete al nostro territorio. Siamo agli albori di una coscienza rinnovata che deve restituire centralità e utilità al lavoratore, investendo sui talenti, perché il lavoro è vita e la fonte dalla quale partiamo come concetto di attuazione di tutte le politiche regionali".
Il presidente di Confcommercio Fvg Giovanni da Pozzo, dopo aver ricordato la figura di Jacopo Linussio e la nascita del lavoro femminile a domicilio, ha rimarcato che i modelli di sviluppo attuali sono rapidamente e radicalmente mutati rispetti ai precedenti e ha anche sottolineato la necessità, nei momenti di grande cambiamento della società, di regolare i cambiamenti nei sistemi economici per evitare la creazione di monopoli.
La direttrice dell'Agenzia lavoro & Sviluppoimpresa Lydia Alessio-Vernì ha spiegato che sono già una quarantina le realtà regionali ad aver adottato il modello della società benefit e ha spiegato come gli investimenti diretti esteri in Friuli Venezia Giulia nel 2021 abbiano rappresentato il 6,3% del totale italiano (nel 2018 il dato era del 2,6%). Il Friuli Venezia Giulia ha quindi l'occasione di presentarsi, non solo come crocevia di popoli e di culture, ma anche come luogo ideale per i nuovi modelli di sviluppo aziendale, dove la tradizione imprenditoriale è attenta ai bisogni del territorio. ARC/MA/gg