Pordenone, 10 mar - "Apicoltura e attività rurali debbono
convivere perché sono attività complementari e svolgono un ruolo
importante per la salute dell'ecosistema: attualmente il settore
apistico attraversa una fase di difficoltà che, come segnalano
gli esperti, non è legata a un singolo fattore ma a una serie di
concause che non possono essere trascurate, deviando l'attenzione
su una singola motivazione".
Lo ha rilevato l'assessore regionale alle Risorse agricole e
forestali, Stefano Zannier, intervenendo a Pordenone al convegno
"Come salvare le api", svoltosi nella sala congressi del
quartiere fieristico.
L'appuntamento di oggi rappresenta un importante momento
tradizionale di riflessione sul settore, in quanto si tiene da
quarant'anni nel capoluogo della Destra Tagliamento. E come ha
evidenziato in apertura Pierbruno Mutton, presidente del
Consorzio apicoltori di Pordenone, questa volta ha inteso porre
l'accento su due azioni che gli operatori possono intraprendere
per valorizzare e tutelare le loro attività: la selezione delle
api da inserire negli apiari e la scelta del metodo e del tipo di
alimentazione da praticare in apicoltura.
Argomenti che, dopo il saluto introduttivo dell'assessore
comunale alla cultura, Guglielmina Cucci, sono stati sviluppati
rispettivamente da Antonio De Cristofaro, del Dipartimento
agricoltura dell'Università del Molise, e da Gennaro Di Prisco,
di Crea Agricoltura Ambiente.
Per significare che, come ha sottolineato Zannier, l'approccio al
tema salute delle api, che coincide con la salubrità
dell'ambiente e la vita di diverse varietà floricole e arboree,
dev'essere multidisciplinare.
Di conseguenza da parte degli apicoltori occorre la massima
coesione per affrontare in modo coerente e costruttivo tematiche
essenziali per la tenuta e il consolidamento del settore, che in
Friuli Venezia Giulia vanta un'antica tradizione e rappresenta un
elemento di eccellenza nel settore primario.
Come ha ricordato anche l'assessore Zannier problemi alla salute
delle api vengono segnalati da una ventina d'anni.
Sono denunciate morie che, come confermano gli esperti, sono e
sono state causate da molteplici fattori quali varroasi
(provocata da un acaro parassita), virosi apistiche, nosemiasi
(dovuta ad un parassita unicellulare), inquinamento da attività
industriali e antropiche, fenomeni di elettromagnetismo che vanno
a disturbare gli insetti.
È dunque sbagliato, ha evidenziato Zannier, semplificare il
problema prendendo in considerazione uno solo di questi elementi,
specie in un momento in cui la sovraesposizione mediatica rischia
di deviare l'attenzione, banalizzando l'analisi della situazione.
Occorre dunque una visione complessiva e serena dell'argomento,
così come ciò deve avvenire per analizzare anche gli altri ambiti
del mondo rurale, che per la loro complessità e l'interazione con
l'ambiente e con la vita di ogni giorno vanno valutati con metodo
attento e rigore scientifico.
ARC/CM
L'assessore Zannier al 40.Convegno annuale Consorzio apicoltori PN
foto ARC Morandini
Foto senza didascalia
foto ARC Morandini