Protagonisti anche Comuni Artegna e Montenars
Gemona del Friuli (Ud), 21 nov - "Una buona pratica che può
fungere come esempio da replicare in altre comunità del Friuli
Venezia Giulia, frutto di un eccellente lavoro di squadra tra
amministrazione pubblica, famiglie e associazioni locali, allo
scopo di educare i giovani al corretto uso dei vari dispositivi
tecnologici".
Così l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, ha
definito il patto di comunità per il benessere digitale
presentato al teatro sociale di Gemona del Friuli (Udine). Il
progetto è nato da una proposta di alleanza territoriale a cui
hanno aderito gli istituti scolastici, le associazioni dei
genitori, i servizi sociali e le Amministrazioni comunali di
Gemona, Artegna e Montenars. L'iniziativa ha portato
all'attivazione di un tavolo di progettazione partecipato allo
scopo di definire regole e obiettivi comuni e un programma di
attività per scongiurare i pericoli derivanti da un uso non
corretto delle varie tecnologie digitali. La proposta si
sostanzia in 5 regole base che i genitori dovrebbero rispettare
per la consegna degli smartphone ai figli, nonché di 5
presupposti condivisi sul tema del benessere digitale.
Alla presenza del sindaco di Gemona, Roberto Revelant, e di
numerosi altri rappresentanti istituzionali, l'assessore
regionale ha evidenziato il ruolo che una comunità unita può
avere nel dare significato e rendere funzionale questo tipo di
progetto. "Gli obiettivi prefissati dal patto di comunità per il
benessere digitale - ha detto Zilli - non possono essere
raggiunti con il solo impegno delle famiglie e delle scuole,
nonostante il loro apporto sia di fondamentale importanza. A loro
si deve accostare anche la comunità in senso lato, composta da
quel fitto reticolo di associazioni e istituzioni che facciano
squadra e forniscano il proprio supporto agli attori
protagonisti. In questo caso, l'aiuto convinto dei tre Comuni di
Gemona, Artegna e Montenars si è rivelato vincente, dando ancora
più peso all'intera attività".
Zilli, infine, ha auspicato che una così importante iniziativa
possa essere replicata anche in altre zone del nostro territorio.
"Anche la Regione - ha evidenziato l'assessore - deve essere
parte attiva in questo processo, dando il proprio sostegno al
fine di diffondere una buona pratica che può trovare applicazione
anche in altre comunità del Friuli Venezia Giulia. Non va infatti
dimenticato il valore di questi progetti, messi in campo allo
scopo di spronare i giovani a essere più proattivi, facendoli
uscire dall'isolamento che possono creare i diversi dispositivi
utilizzati spesso in modo improprio".
ARC/AL/fc