Agroalimentare: Zannier, Fvg da record italiano su prduzioni Dop Igp
Pordenone, 22 nov - "Il Friuli Venezia Giulia è la regione
italiana in cui le produzioni dell'agroalimentare Dop e Igp hanno
registrato la crescita maggiore nel 2021. L'incremento del 63 per
cento, rispetto all'anno precedente, nel valore generato dalle
produzioni a marchio tipico rispetto al totale della produzione
agroalimentare pone la nostra regione al primo posto in Italia
per il tasso di aumento che si è registrato nell'anno
post-pandemia rispetto al 2020". A renderlo noto è l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari Stefano Zannier oggi a Roma proprio in occasione
della presentazione del ventesimo Rapporto Ismea-Qualivita sulle
produzioni agroalimentari e vitivinicole certificate Dop Igp Stg,
che descrive i dati del settore dei prodotti registrati a origine
protetta e tipici e analizza i consumi delle stesse tipologie di
prodotti nel mercato italiano nel 2021, con un focus anche
sull'andamento e l'evoluzione nel corso del 2022. "Il dato di crescita record, il 63 per cento nell'ultimo anno
quando la media nazionale è del 21 per cento - ha sottolineato
l'assessore - rappresenta un risultato molto importante per il
comparto agroalimentare del Friuli Venezia Giulia. In numeri e i
dati che pongono la regione in vetta alla classifica del Rapporto
Ismea-Qualivita 2022 testimoniano anche la capacità del settore e
delle sue imprese a reagire con le strategie giuste nonostante le
diverse difficoltà che non sono mancate nella congiuntura
internazionale".
L'analisi territoriale del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 ha un
nuovo indicatore "Peso Dop Igp" che, per ogni regione, esprime
l'incidenza del comparto sul totale del settore agroalimentare
regionale. In Friuli Venezia Giulia il peso della "Dop economy" equivale a
un valore pari a un miliardo e 162 milioni di euro. Il settore
delle produzioni a marchio tipico comprende 26 prodotti (oltre a
molti vini, tra le produzioni certificate più "balasonate" e
conosciute vi sono Prosciutto di San Daniele, formaggio Montasio,
olio Tergeste, la Pitina, la Brovada, il Prosciutto di Sauris) e
occupa circa 3.650 addetti. Sul valore complessivo la parte del
leone è rappresentata dai vini: 803 milioni di valore economico,
quasi tremila occupati e una crescita di oltre il 35 per cento
nel 2021 rispetto al 2020. Nel segmento del cibo l'incremento è
stato di circa il 7 per cento e il valore nella "bilancia"
complessiva delle produzioni a marchio registrato è di 359
milioni di euro. Nelle filiere, quella vitivinicola rappresenta
il 69% del totale, mentre quella dei prodotti a base di carne il
29%. "I risultati che emergono dal Rapporto - ha concluso l'assessore
Zannier, a margine della presentazione dei dati alla quale era
presente anche il neoministro dell'Agricoltura e della sovranità
alimentare Francesco Lollobrigida - mostrano che la strada
intrapresa dalle imprese del settore e dalle politiche regionali
degli ultimi anni in difesa e per la valorizzazione delle
produzioni certificate va perseguita con ancora maggiore
determinazione. Nella convinzione che non serve competere sulla
quantità ma bisogna saper investire sulla qualità e sulle
tipicità".
ARC/LIS/pph
L'assessore alle Risorse agroalimentari, forsetali e alla montagna Stefano Zannier
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