La Giunta Regionale


14.10.2022 15:18

Agricoltura: Zannier, settore da rivalutare con opportunità lavorative

Cividale del Friuli, 14 ott - "La figura dell'agricoltore e il lavoro nel settore primario sono stati spesso sminuiti; niente di più sbagliato, non solo perché dall'attività agricola ricaviamo il nostro sostentamento ma anche perché il grande apporto che tecnologia e innovazione hanno fornito al comparto, ha messo in luce un fabbisogno occupazionale rilevante non solo di laureati ma soprattutto di profili tecnici. Le prospettive, dunque, per i nostri giovani che vorranno intraprendere questo percorso saranno positive e probabilmente più solide di altri settori".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano Zannier, alla presentazione del 49° convegno regionale dei Maestri del Lavoro del Friuli Venezia Giulia, oggi a Cividale del Friuli nell'aula Magna dell'istituto tecnico agrario statale di istruzione superiore Paolino d'Aquileia dedicato a "Il Friuli Venezia Giulia ed il vino. Una storia destinata a durare".
"Constato con piacere l'ampia partecipazione di studenti e studentesse in quest'aula, giovani che si preparano per intraprendere questo percorso", ha commentato Zannier ricordando la difficoltà del comparto per la carenza di personale. "Non si ricercano solo figure specializzate ma anche profili da dedicare alla gestione ordinaria dell'impresa quella fascia in cui sono compresi la conoscenza abbinata alla capacità operativa".
L'assessore regionale, nel suo intervento, ha tracciato, in particolare, una fotografia del settore vitivinicolo. "È un comparto in espansione, con buone prospettive per il futuro ed è quello che ha risentito in misura minore del problema della siccità rispetto ad altri settori agricoli", ha riferito Zannier ricordando come in Friuli Venezia Giulia i danni da siccità all'agricoltura siano stimati in 250 milioni di euro.
Fra i problemi della viticoltura oltre alle difficoltà di reperire manodopera, l'esponente della Giunta Fedriga ha citato le problematiche legate a contenere, in alcune aree, alcune malattie "per l'impossibilità di utilizzare prodotti il cui uso era comune fino a ieri" e la recrudescenza di altre ritenute debellate o contenute.
Alcuni dei numeri presentati dall'Ersa, e riferiti all'indagine su un campione di aziende agricole nel 2020 per avere indicazioni sullo stato del settore vitivinicolo regionale in relazione agli effetti del Covid-19, ha mostrato come non tutte le aziende abbiano registrato un calo di fatturato; quelle che sono state maggiormente capaci di diversificare i canali distributivi puntando anche all'e-commerce, ad esempio, hanno compensato le perdite. Quanto alle prospettive future le aziende mostrano interesse verso la sostenibilità ambientale, verso l'innovazione nelle fasi di conservazione, stoccaggio, packaging, promozione e vendita. Altri dati hanno invece riguardato il confronto con il nazionale: la superficie vitata in Friuli Venezia Giulia è pari al 4,0% delle superfici vitate a livello italiano, la produzione di uva da vino è risultata invece il 4,4% rispetto alla produzione nazionale e il Friuli Venezia Giulia risulta la regione che ha investito la quota maggiore (13%) della propria superficie agricola utilizzata (Sau) in vigneti.
Zannier ha espresso infine un ringraziamento alla Federazione Maestri del lavoro e ai consolati provinciali e regionali per aver organizzato un incontro dedicato al settore agricolo "non sempre considerato in modo adeguato, con un'idea ancorata ad un'immagine di un mondo passato. Oggi il comparto è un settore produttivo completo in tutte le sue componenti". ARC/LP/pph