La Giunta Regionale


04.03.2022 18:17

Eventi: Zilli, Fondazione de Claricini Dornpacher è realtà in crescita

Trieste, 4 mar - "Nell'Alto Medioevo il nostro territorio era tutt'altro che periferico. Affacciato sull'Adriatico e rivolto verso l'Europa è stato invece un punto di riferimento per i commerci e per gli scambi anche di carattere culturale. Un patrimonio di racconti e di conoscenze valorizzato dalla Fondazione de Claricini Dornpacher che, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, dimostra di essere in grande crescita. L'Amministrazione regionale continuerà a sostenere questa importante realtà e chi crede fortemente nel potere del bello e della cultura, della storia e dei suoi insegnamenti".

Lo ha affermato l'assessore alle Finanze, Barbara Zilli, che oggi ha partecipato a Bottenicco di Moimacco alla presentazione del volume "I de Claricini Dornpacher in Friuli", edito da Forum Editrice Universitaria Udinese, una pubblicazione che contiene interventi di carattere storico, documentale e archivistico.

"Viviamo un momento complicato, minato dalla guerra che imperversa a due passi dai nostri confini. Proprio per questo, oggi che celebriamo i 50 anni della Fondazione voluta da una donna illuminata e studiosa come Giuditta, dobbiamo augurarci che il lavoro della Fondazione si possa sviluppare ancora, coinvolgendo sempre più giovani e visitatori".

"Tra i nostri obiettivi c'è anche quello di far conoscere le bellezze di Villa de Claricini Dornpacher conosciute ancora troppo poco: i suoi arredi, i giardini, la sua elegante struttura".

Nel corso del suo intervento l'assessore Zilli ha sottolineato che tra le pubblicazioni volute dalla Fondazione c'è anche quella dedicata a Dante e ai codici friulani della Commedia. Oltre a celebrare il Sommo Poeta, questo volume ricorda che Nicolò de Claricini Dornpacher trascrisse la Divina Commedia nel 1466.

"Il Codice Claricini, oggi custodito a Padova, è l'unico esemplato in Friuli - trascritto cioè dall'originale - e testimonia la notorietà di Dante anche in queste zone. Non si ha certezza che abbia soggiornato nel nostro territorio tra 1320 e il 1321, ma ad ogni modo si tratta - ha concluso Zilli - della più antica traccia di diffusione della Divina Commedia nel Patriarcato di Aquileia". ARC/RT/pph