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21.02.2020 14:41

Cultura: Regione sostiene progetti di qualità come opera su Cercivento

Udine, 21 feb - La Regione sostiene il merito e il valore, oggi rappresentati plasticamente dallo spettacolo "Cercivento" che sarà messo in scena dal Teatro dell'Elfo a Milano e debutterà il 25 febbraio in prima nazionale al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con cui si riaccendono i riflettori su una tragica vicenda della Grande Guerra.

E' il concetto espresso dall'assessore regionale alla Cultura in occasione della conferenza stampa di presentazione, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, della nuova edizione di Cercivento atto unico creato nel 2003 da Riccardo Maranzana e Massimo Somaglino a partire dal testo di Carlo Tolazzi con cui viene riportato in scena un drammatico episodio della Prima Guerra mondiale e relativo alla vicenda degli alpini fucilati a Cercivento.

Un episodio che, come è stato illustrato in conferenza stampa, oggi reclama ancora giustizia e un disegno di legge, in attesa di esame a Palazzo Madama ripreso dalla commissione Difesa, potrebbe restituire l'onore, la dignità e la memoria ai soldati fucilati senza le garanzie del giusto processo, con sentenze emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché straordinari e promuove ogni iniziativa volta al recupero della memoria di tali caduti.

L'adesione convinta al progetto dell'artista friulano da parte del teatro dell'Elfo con il sostegno della Regione Fvg e del Comune carnico rappresenta un motivo di orgoglio per l'assessore che ha rimarcato la visione dell'amministrazione regionale incardinata nei concetti di meritocrazia e di sostegno alle iniziative di valore lasciando alle spalle il metodo dei contributi a pioggia.

L'esponente della Giunta ha sottolineato di essere fiera di come i progetti di qualità occupino i primi posti nei bandi regionali e si assicurino il sostegno dell'istituzione.

L'amministrazione regionale per voce dell'assessore alla Cultura ha rimarcato, quindi, come grazie al teatro che è la rappresentazione della vita e a questo spettacolo, si possano riaccendere i riflettori su una tragica vicenda.

Massimo Somaglino analogamente ha rimarcato l'intenzione di raccontare la storia attraverso il testo di Tolazzi, documentato e puntuale nel ricostruire la vicenda, per consegnarla alle nuove generazioni e costruire un futuro migliore di quello che abbiamo lasciato alle spalle.

L'allestimento del 2020 rispetta l'impostazione della prima versione, riproponendo la disposizione spaziale a pianta centrale, che assicura agli spettatori una fruizione coinvolgente e una reale condivisione. Il regista ha scelto invece di rinnovare il cast, affidando a due giovani talenti, Alessandro Maione e Filippo Quezel, il ruolo dei protagonisti. Sono due soldati della truppa, alpini della Grande guerra, un carnico e un veneto, rinchiusi nella sagrestia di una chiesa tristemente riconvertita in prigione, incriminati sotto la disonorevole accusa di insubordinazione agli ordini e di sottintesa combutta con il nemico al di là della trincea, sospesi nell'attesa del proprio destino che di lì ad un'ora sarà di morte. ARC/LP/ep