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29.11.2019 14:36

Salute: Riccardi, con rete oncologica più vicini a pazienti e parenti

Trieste, 29 nov - "La Rete oncologica regionale si inserisce alla perfezione in quella che deve essere la rete più generale in grado di affrontare tutte le patologie. Le dimensioni del Friuli Venezia Giulia impongono un modello organizzativo che non sia più verticale ma orizzontale con i pazienti che non possono essere più abbandonati a se stessi e che non possono portare avanti il loro percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale solo sulla base dei buoni rapporti tra i singoli professionisti".

Lo ha affermato oggi a Trieste il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, a margine della presentazione della Rete oncologica regionale (Ror) appena approvata dalla Giunta Fedriga.

"Si tratta - ha sottolineato Riccardi - di un documento atteso da almeno una decina di anni. Di questo risultato voglio ringraziare i professionisti che hanno approfondito le tematiche, preparando un testo che ritengo estremamente importante".

"È fondamentale - ha spiegato il vicegovernatore - avere una procedura condivisa. La Rete oncologica regionale, collocata all'interno dell'Azienda di coordinamento, darà risposte più ordinate a chi viene colpito da queste patologie".

"Considero questa esperienza, che oggi parte e che ha davanti a sé un grande percorso da fare, un passaggio che deve essere esteso ad altre situazioni - ha affermato Riccardi - dove la centralità dell'Azienda di coordinamento, nella quale devono essere collocate le reti e i criteri di responsabilità, possa valorizzare le competenze che fortunatamente nel Friuli Venezia Giulia siamo ancora in grado di assicurare".

La Rete oncologica regionale si poggia, infatti, su un approccio multidisciplinare e multiprofessionale finalizzato alla realizzazione della presa in carico globale del paziente fin dall'inizio del suo percorso, garantendo la fluidità degli aspetti logistico organizzativi. Un modello organizzativo capace di favorire sistematicità e organicità delle relazioni tra Aziende, strutture organizzative, professionisti e cittadini, di perseguire la qualità delle cure e di integrare le scelte di politica sanitaria regionale con quelle delle direzioni strategiche nei contesti aziendali.

"La Rete, però, non si occupa solo dei 90mila malati oncologici che ogni anno abbiamo complessivamente nella nostra regione - ha rimarcato il vicegovernatore - ma anche dei loro famigliari e delle persone che vivono insieme a loro questa gravosa situazione. Al di là dell'acuzia, c'è un prima e un dopo che non deve trovare una risposta dentro l'ospedale. Come chiarito ormai dagli esperti e dalla letteratura scientifica, non fa bene affrontare una patologia all'interno degli istituti ospedalieri".

La Ror, che ha adottato il modello organizzativo del Comprehensive Cancer Care Network nato negli Usa, è stata affidata all'Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs) e comprende tutte le strutture del Servizio sanitario regionale competenti per prevenzione, diagnosi e cura dei tumori, articolandosi in tre aree geografiche corrispondenti alle tre Aziende sanitarie e svolgendo le sue attività in raccordo con la Rete cure palliative e con la Rete nazionale tumori rari.

"La Rete oncologica - ha detto in conclusione Riccardi - rientra in un ragionamento più ampio che sta dentro la riforma sanitaria tracciata dal disegno di legge 70 che la prossima settimana sarà discusso in Consiglio regionale". ARC/FC/fc