Salute: per Regione quarta casa Abc è lezione di welfare partecipativo
Trieste, 10 set - L'inaugurazione della quarta casa di Abc
(Associazione per i bambini chirurgici) del Burlo onlus a Trieste
è una lezione di welfare partecipativo, di come il tema della
salute vada interpretato oltre i margini della sanità abbinando
al lavoro di eccellenza dei professionisti di settore gli apporti
di generosità e di supporto a bisogni materiali e affettivi che
vengono dal privato sociale.
È la riflessione offerta dal vicegovernatore con delega alla
Salute in occasione del taglio del nastro della nuova struttura
di via della Sorgente 7 a favore delle famiglie di bambini nati
con malformazioni che ha avuto luogo nella sede di Confindustria
Alto Adriatico - tra sostenitori del progetto - per assicurare il
rispetto delle normative anti-Covid.
Da parte del vicegovernatore sono state evidenziate, nel solco
dell'inaugurazione, le prove di generosità della comunità
regionale (della popolazione e del sistema sanitario del Friuli
Venezia Giulia) durante la pandemia: i 10 milioni di euro di
donazioni raccolte, l'ospitalità in terapia intensiva nelle
giornate più difficili a 12 lombardi e i 500 camici donati alla
Sardegna per scongiurare il blocco della sanità nell'Isola in un
momento delicatissimo per le forniture sanitarie.
Il destino del Burlo, questo il concetto espresso dal
vicegovernatore, è quello di continuare ad elevare le sue
eccellenze, ricordando però che non ci sono cure, ritrovati e
modelli organizzativi sufficienti in assenza di una risposta di
salute complessiva. In quest'ottica - è il ragionamento veicolato
dalla Regione - le associazioni e i privati solidali giocano un
ruolo importante nel sostenere le esigenze reali della comunità
del Friuli Venezia Giulia, in una prospettiva scevra da
campanilismi e piccole fortificazioni capace di garantire la
sostenibilità del sistema grazie all'allocazione attenta delle
risorse pubbliche.
L'azione di Abc attraverso il progetto "Sentirsi a casa", come ha
spiegato la direttrice del sodalizio Giusy Battain, permette di
sgravare i genitori da un impegno non solo economico e
organizzativo ma soprattutto emotivo, dando loro ospitalità
gratuita nelle "Case Abc" pensate per essere uno spazio sereno in
cui trascorrere il periodo del ricovero dei loro bambini per
delicati interventi chirurgici, che talora può durare mesi.
Nel 2019 le accoglienze sono state 120 nei tre alloggi
disponibili (in via del Toro, via dell'Istria e via Tiepolo), ma
non si sono potute soddisfare 35 richieste che ora troveranno
risposta nell'abitazione allestita in via della Sorgente, grazie
a una donazione testamentaria.
All'inaugurazione odierna era presente, per la parte
istituzionale, oltre alla Regione, il Comune di Trieste, insieme
ai soggetti (fondazioni, società e privati) che sostengono il
supporto alle famiglie dei bambini chirurgici.
ARC/PPH/ma
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