Il quadro programmatorio della Politica di coesione 2021-2027

Una delle novità principali della programmazione UE 2021-2027 è l'assegnazione alla Politica di coesione di un ruolo sempre più importante di sostegno ai processi di riforma economica e sociale in corso negli Stati membri.
In proposito, la Commissione europea ha proposto di rafforzare il legame tra gli investimenti dei fondi della Politica di coesione e il cosiddetto “semestre europeo”, lo strumento di coordinamento, a livello europeo, delle politiche economiche e occupazionali nazionali.
Le Raccomandazioni specifiche per Paese, adottate dalle Istituzioni dell’UE nel quadro del semestre europeo, proporranno orientamenti specifici per ciascun investimento, sia all’inizio del processo di programmazione che a medio termine, con lo scopo di fornire una tabella di marcia chiara per gli investimenti nelle riforme che sono indispensabili per un futuro prospero in Europa.
Inoltre, poiché gli indicatori utilizzati nel contesto del semestre europeo per valutare i progressi compiuti dai singoli Stati membri nel campo delle riforme strutturali riguarderanno anche il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 dell’ONU, anche la politica di coesione giocherà un ruolo essenziale in questo contesto.
A dicembre 2019, nei suoi orientamenti politici, la CE ha inoltre annunciato l'obiettivo di rendere l'Europa il primo continente a impatto climatico zero del mondo entro il 2050, attuando una nuova strategia di crescita dell’UE con il Green Deal europeo ed il Fondo per una transizione giusta (JTF), che propone un meccanismo destinato alle Regioni e ai settori maggiormente colpiti dalla transizione a causa della loro dipendenza dai combustibili fossili o da processi industriali ad alta intensità di gas a effetto serra.

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Le principali novità della programmazione 2021-2027 dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea

La Politica di Coesione sarà finanziata dal Fondo di Coesione (FC), dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+).
Per il nuovo periodo di programmazione la Commissione europea ha proposto una serie di importanti cambiamenti in un’ottica di maggiore semplificazione, flessibilità ed efficienza nell’uso delle risorse. Innanzitutto gli 11 obiettivi tematici dell’attuale periodo 2014-2020 saranno sostituiti da 5 più ampi obiettivi strategici, di evidente rilievo europeo, che consentiranno agli Stati di essere flessibili nel trasferire le risorse nell’ambito della propria azione. Infatti, il FSE+, il FESR (il Fondo di Coesione e il FEAMP) sosterranno i seguenti obiettivi strategici:
1. un’Europa più intelligente (a smarter Europe) attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente;
2. un’Europa più verde e a basse emissioni di carbonio (a greener, low-carbon Europe) attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi;
3. un’Europa più connessa (a more connected Europe) attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale alle TIC;
4. un’Europa più sociale (a more social Europe) attraverso l’attuazione del Pilastro europeo dei Diritti Sociali;
5. un’Europa più vicina ai cittadini (a Europe closer to citizens) attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.

Rispetto all’attuale programmazione 2014-2020, tra le principali novità che emergono dalle proposte regolamentari, risultano particolarmente rilevanti:
- l’allineamento nell’utilizzo dei Fondi strutturali alle Raccomandazioni specifiche per Paese adottate dalle Istituzioni dell’UE nel quadro del semestre europeo, oltre che ai principi del Pilastro europeo dei Diritti Sociali e agli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’Agenda 2030 dell’ONU per realizzare azioni concrete all’interno di un’evoluzione di sistema verso una economia circolare e più verde, più resiliente al cambiamento climatico, efficiente nell’uso delle risorse e nella tutela del capitale naturale;
- il Regolamento contenente disposizioni comuni ricomprende, oltre al FESR, FSE+ e Fondo di Coesione, anche al Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (AMIF); al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP); al Fondo per la Sicurezza Interna (ISF); al Fondo per la gestione delle frontiere e i visti (BMVI). Tale quadro regolamentare non riguarda invece il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ;
- in sostanziale continuità con l’attuale programmazione, il FESR prevede un rafforzamento della concentrazione degli interventi nelle attività di ricerca, supporto e innovazione per le PMI e su quelle dell’ambiente (transizione energetica, investimenti “green”, economia circolare, adattamento al cambiamento climatico, prevenzione dei rischi) che si concretizza nell’obbligo di allocare l’80% delle risorse finanziarie del programma su questi due ambiti d’azione.
- la reintroduzione della regola “n+2” che sostituisce la regola “n+3”; dunque la Commissione europea provvederà al disimpegno di una parte degli stanziamenti se questa non è stata utilizzata o se al termine del secondo anno non sono state inoltrate le domande di pagamento. Questa restrizione sui tempi si fonda sulla convinzione che sarà più facile ridurre i ritardi dei programmi grazie alle misure di semplificazione introdotte.

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Il Fondo Sociale europeo Plus (FSE+)

Secondo quanto previsto nelle proposte di Regolamenti, il FSE+ sarà il principale strumento finanziario per attuare il Pilastro europeo dei Diritti Sociali, per garantire investimenti a favore delle persone, per il rafforzamento delle opportunità occupazionali e per la coesione sociale, per il miglioramento della protezione sociale e per l'aumento della competitività.
Il FSE+ ricomprende al suo interno diversi programmi della programmazione 2014-2020, nello specifico l’attuale Fondo Sociale Europeo (FSE), l’Iniziativa per l’Occupazione Giovanile (YEI), il Fondo di Aiuto Europeo agli Indigenti (FEAD) , il Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI)   e il Programma UE per la Salute .
Nell’ambito dei 5 Obiettivi strategici individuati dalla CE, il FSE+ contribuisce all’Obiettivo 4 “Un’Europa più sociale” e persegue gli 11 obiettivi specifici riportati nella proposta di Regolamento del FSE+:

  • i) migliorare l'accesso all'occupazione di tutte le persone in cerca di lavoro, in particolare i giovani e i disoccupati di lungo periodo, e delle persone inattive, promuovendo il lavoro autonomo e l'economia sociale;
  • ii) modernizzare le istituzioni e i servizi del mercato del lavoro per valutare e anticipare le esigenze in termini di competenze e garantire un'assistenza e un sostegno tempestivi e su misura nel contesto dell'incontro della domanda e dell'offerta, delle transizioni e della mobilità nel mercato del lavoro;
  • iii) promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, compreso l'accesso all'assistenza all'infanzia, un ambiente di lavoro sano e adeguato che tiene conto dei rischi per la salute, l'adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti e un invecchiamento attivo e sano;
  • iv) migliorare la qualità, l'efficacia e la rilevanza per il mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e di formazione, per sostenere l'acquisizione delle competenze chiave, comprese le competenze digitali;
  • v) promuovere la parità di accesso e di completamento di un'istruzione e una formazione inclusive e di qualità, in particolare per i gruppi svantaggiati, dall'educazione e dall'assistenza prescolare, attraverso l'istruzione e la formazione generale e professionale, fino al livello terziario e all'istruzione e all'apprendimento in età adulta, anche agevolando la mobilità a fini di apprendimento per tutti;
  • vi) promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, in particolare le opportunità di perfezionamento e di riqualificazione flessibili per tutti, tenendo conto delle competenze digitali, anticipando meglio il cambiamento e le nuove competenze richieste sulla base delle esigenze del mercato del lavoro, facilitando il riorientamento professionale e promuovendo la mobilità professionale;
  • vii) incentivare l'inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità;
  • viii) promuovere l'integrazione socioeconomica di cittadini di paesi terzi e delle comunità emarginate come i rom;
  • ix) migliorare l'accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili; modernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendo l'accesso alla protezione sociale; migliorare l'accessibilità, l'efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza di lunga durata;
  • x) promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, compresi gli indigenti e i bambini;
  • xi) contrastare la deprivazione materiale mediante prodotti alimentari e assistenza materiale di base agli indigenti, con misure di accompagnamento.

La Regione Friuli Venezia Giulia sarà chiamata a selezionare quali tra gli 11 obiettivi specifici intende focalizzare la strategia di intervento.

Il FSE+ contribuisce inoltre agli Obiettivi strategici relativi a:
1. un'Europa più intelligente, tramite lo sviluppo di competenze per la specializzazione intelligente, le competenze per le tecnologie abilitanti fondamentali, la transizione industriale, la cooperazione settoriale sulle competenze e sull'imprenditorialità, la formazione dei ricercatori, le attività di creazione di rete e i partenariati tra istituti di istruzione superiore, istituti di istruzione e formazione professionale (IFP), centri di ricerca e di tecnologia e imprese e cluster, il sostegno alle microimprese, alle piccole e medie imprese e all'economia sociale;
2. un'Europa più verde, a basse emissioni di carbonio, tramite il miglioramento dei sistemi di istruzione e di formazione necessari per l'adattamento delle competenze e delle qualifiche, il perfezionamento professionale di tutti, compresa la manodopera, la creazione di nuovi posti di lavoro in settori collegati all'ambiente, al clima e all'energia e la bioeconomia.

Con riferimento agli 11 obiettivi in cui si articola l'Obiettivo strategico 4 "Un'Europa più sociale attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali", sono previsti dei vincoli di concentrazione tematica per la definizione della strategia del FSE+, in particolare:
- il sostegno volto a contrastare la deprivazione materiale, rispetto alla quale occorre assegnare un importo minimo prestabilito delle risorse (2%) a misure intese a contrastare il fenomeno;
- la lotta alla povertà e promozione dell'inclusione sociale, per il quale rispetto alla precedente programmazione in cui era il 20%, si richiede ora che almeno il 25% delle risorse FSE+ venga destinato alla promozione dell'inclusione sociale);
- azioni mirate e a riforme strutturali volte al sostegno dei giovani (almeno il 10% delle risorse FSE+).

In considerazione degli effetti diretti e indiretti della pandemia da Covid-19, che continueranno a ripercuotersi in modo massiccio e dannoso su tutti gli Stati membri a medio e lungo termine, comportando un aumento dei livelli di disuguaglianza sociale, povertà e disoccupazione giovanile, la Commissione europea, a maggio 2020, ha modificato la proposta relativa al FSE+ al fine di adattarla al nuovo pacchetto per la ripresa, consentendo nel contempo di realizzare investimenti strategici nei sistemi e nelle politiche sociali e in materia di occupazione.

Con le modifiche proposte nel Reg. COM(2020) 447, per il FSE+ si prevede pertanto:

  • la soppressione della componente salute, per la quale viene istituito un programma per la salute molto rafforzato che, dati l'entità e la portata, dovrebbe costituire un programma autonomo;
  • l’incremento dei requisiti di concentrazione tematica a favore dell'occupazione giovanile, a cui deve essere destinato almeno il 15% delle risorse (rispetto al 10% inizialmente previsto);
  • l’introduzione di una riserva di almeno il 5% delle risorse da assegnare a misure contro la povertà infantile;
  • la promozione delle transizioni verso un’economia verde e digitale, in linea con la strategia industriale dell'UE, ed in coerenza con le comunicazioni della Commissione sul Green Deal europeo e sulla costruzione di un’Europa Sociale forte per transizioni giuste. A tal proposito si fa presente che il FSE+ potrà rafforzare gli investimenti del Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund - JTF), con l’obiettivo di aiutare i singoli a sviluppare le competenze indispensabili per una società inclusiva e climaticamente neutra. L’attuazione del Fondo per una transizione giusta sarà complementare e sinergica con i fondi della Politica di coesione proposti e la sua gestione complessiva sarà disciplinata dal Regolamento generale (Regolamento sulle Disposizioni Comuni). Il Fondo per una transizione giusta si concentrerà sulla diversificazione economica dei territori maggiormente colpiti dalla transizione climatica nonché sulla riqualificazione professionale e sull'inclusione attiva dei loro lavoratori e delle persone in cerca di lavoro;
  • l’introduzione di un vero e proprio meccanismo di risposta alle crisi future che permetta di adottare misure temporanee per l’utilizzo dei fondi in risposta a circostanze eccezionali e inconsuete. Il meccanismo potrà essere attivato rapidamente nel caso in cui ulteriori shock dovessero colpire l’Unione nei prossimi anni. La Commissione avrebbe infatti la possibilità di introdurre misure temporanee per contribuire ad affrontare tali circostanze eccezionali ed inconsuete.

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La definizione dei Programmi operativi 2021-2027

Parallelamente al percorso che porterà, a livello europeo, all’accordo sul Quadro Finanziario Pluriennale e all’approvazione del pacchetto legislativo della Politica di Coesione 2021-2027 e, a livello nazionale, alla presentazione dell’Accordo di Partenariato, le Regioni sono tenute a declinare obiettivi e priorità pervenendo all’individuazione delle singole azioni che si intendono finanziare, predisponendo i Programmi Operativi Regionali (POR), presentandoli poi alla Commissione europea per il successivo avvio del negoziato che porterà alla loro approvazione definitiva.

Tenendo conto degli indirizzi e delle opportunità e dei vincoli che derivano dalla proposta legislativa dell’UE oltre che delle indicazioni e osservazioni preliminari per il confronto con la CE di cui agli “Orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 per l'Italia” , la Regione Friuli Venezia Giulia dovrà operare le proprie scelte di programmazione per il FSE+, tenendo conto anche dell’andamento e dei risultati degli interventi finanziati nell’ambito della programmazione regionale 2014-2020 oltre che degli indirizzi di programmazione contenuti nei propri documenti di programmazione già adottati dalla Regione (Documento di Economia e Finanza Regionale – DEFR 2020 - il Programma Unitario 2021-2023 degli interventi in materia di formazione e orientamento permanente della Regione Friuli Venezia Giulia, il Piano strategico 2018-2023) e degli indirizzi nazionali che saranno definiti nell’Accordo di Partenariato (AdP).

Occorre specificare che, attraverso la programmazione FSE+ del periodo 2021-2027, la Regione interviene per il raggiungimento di obiettivi di medio/lungo periodo mentre gli interventi di breve periodo connessi all’emergenza socio-sanitaria ed economica dovuta alla pandemia da Covid-19 sono trattati, nell’ambito dell’attuale programmazione, attraverso un apposito strumento finanziario: REACT EU (l’acronimo in inglese significa “assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa”). Mediante l’attuazione di questa iniziativa di investimento, la CE intende contrastare l’impatto della crisi socio-economica post Covid-19 e sostenere una ripresa economica verde, digitale e resiliente. Il pacchetto REACT-EU comprende 55 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi per gli attuali programmi della Politica di coesione. Come anticipato, tali finanziamenti aggiuntivi saranno erogati nel periodo 2021-2022 nel quadro del nuovo strumento per la ripresa denominato “Next Generation EU” e, già nel 2020, attraverso una revisione mirata dell’attuale quadro finanziario. 

Un aspetto fondamentale che caratterizza la definizione e l’attuazione dei Programmi operativi 2021-2027 – in continuità con i precedenti cicli di programmazione – è il coinvolgimento del partenariato, quale principio consolidato nell’attuazione dei fondi a finalità strutturale dell’Unione europea. L’Autorità di Gestione (AdG) del Programma FSE+ - incardinata all’interno della Direzione Centrale “Lavoro, formazione, istruzione e famiglia” -  opererà quindi in stretta cooperazione con le parti economiche e sociali e tutti gli organismi e le associazioni che rappresentano la società civile a livello regionale nel corso dell’intero ciclo del programma 2021-27, dalla preparazione, all’attuazione; dal monitoraggio alla valutazione finale. Un impegno che la Regione FVG (e l’AdG del FSE, in particolare) persegue con continuità a partire dalla prima programmazione regionale dei Fondi dell’UE, che ha avuto ulteriore vigore nel corso dell’attuale periodo in coerenza con le indicazioni in merito previste nel Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione, del 7 gennaio 2014 con il quale è stato istituito il “Codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei”.
Al fine di acquisire ogni contributo utile a migliorare l’impiego delle risorse dell’Unione europea da parte del Partenariato, l’Autorità di Gestione ha messo a punto un questionario di rilevazione nel quale si invita il partenariato ad esprimere la propria opinione in merito agli orientamenti d’intervento proposti dalla Regione per il POR FSE+ 2021-27.

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