Contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati per contrastare le criticità del comparto lattiero-caseario.

Sul 4° supplemento ordinario n. 15 del 30 aprile 2019 al Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 aprile 2019 è stata pubblicata la legge regionale 29 aprile 2019, n. 6 (Misure urgenti per il recupero della competitività regionale). Tale disposizione prevede al Capo IV specifiche misure per il settore agroalimentare e in particolare all’articolo 33 vengono disciplinate le misure a sostegno di progetti integrati del comparto lattiero-caseario.
La misura proposta, in particolare, si propone di offrire uno strumento per contrastare le criticità del comparto lattiero - caseario derivanti dal suo ridotto dimensionamento e dalla frammentazione rispetto agli standard europei e consiste nella concessione di contributi in conto capitale e di finanziamenti agevolati erogati attraverso il Fondo di rotazione in agricoltura di cui alla legge regionale 80/1982.
 

I soggetti beneficiari sono le imprese che si organizzano per l’attuazione, in forma congiunta e integrata, di progetti che abbiano almeno una delle seguenti finalità:
a) realizzazione di economie di scala o di scopo;
b) realizzazione di una maggiore efficienza e competitività in ambito produttivo o commerciale, anche attraverso interventi di promozione o di marketing e interventi volti a elevare gli standard di qualità di prodotti alimentari e del benessere animale negli allevamenti.
 

Le imprese che aderiscono al progetto devono essere PMI con unità produttiva sul territorio regionale, devono essere almeno sette e devono rappresentare tutte le fasi della filiera (produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti lattiera caseari); una delle imprese può essere di trasporto.
Tutte le imprese (o le cooperative o i consorzi di cui fanno parte) devono aderire ad un soggetto che assume il compito di rappresentarle nei confronti dell’Amministrazione regionale e di agevolare e coordinare l’attuazione dei progetti. Tale soggetto, la cui forma giuridica è lasciata alla scelta degli interessati (società, rete di imprese, associazione temporanea di impresa o altro) ha il compito di presentare in forma unitaria le domande di aiuto delle singole imprese e può beneficiare del contributo purché abbia anch’esso i requisiti richiesti in capo alle imprese aderenti al progetto.
 

Per la concessione degli aiuti deve essere presentata richiesta alla Direzione centrale competente in materia di risorse agroalimentari, Servizio competitività sistema agroalimentare corredata della seguente documentazione:
a) la relazione descrittiva del progetto sottoscritta da tutti i legali rappresentati delle imprese aderenti;
b) le domande di aiuto delle singole imprese, con la distinzione fra le somme richieste a titolo di contributi in conto capitale e di finanziamento agevolato, corredate dei preventivi di spesa;
c) il prospetto riassuntivo delle domande di contributo in conto capitale e di finanziamento agevolato, sottoscritto da tutti i legali rappresentanti delle imprese aderenti;
d) la documentazione comprovante il possesso dei requisiti da parte di ciascuna impresa;
e) le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, rilasciate dal legale rappresentante di ciascuna impresa, in ordine a tutti gli aiuti “de minimis” eventualmente ottenuti nell’esercizio finanziario di concessione del finanziamento, nonché nei due esercizi finanziari precedenti, predisposte su modello messo a disposizione attraverso il sito internet della Regione.
 

La procedura si svolge a sportello, secondo l’ordine cronologico delle domande presentate.
I contributi in conto capitale sono concessi fino all’intensità massima dell’80% della spesa; i finanziamenti agevolati possono essere cumulati con i contributi in conto capitale, anche per le stesse spese, nei limiti previsti dai regolamenti comunitari relativi agli aiuti “de minimis”.
Fatte salve le ordinarie cause di revoca previste dalla legge regionale 7/2000, tutti gli aiuti relativi alla medesima richiesta sono revocati nel caso in cui il numero delle imprese si riduca, prima della rendicontazione, a meno di sette ovvero non sia più presente almeno un’impresa di produzione, trasformazione e commercializzazione. 
 

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